Caro Diario Alimentare…

downloadSe c’è un errore che può fare un nutrizionista è quello di far finta di essere un dietologo, quindi barricarsi dentro ad un ambulatorio, presentarsi con un bel camice bianco inamidato, appollaiarsi su una bella poltrona dietro ad una scrivania e attendere l’arrivo del prossimo paziente per sottoporlo ad una serie infinita di misurazioni con strumenti che secondo me chiamare obsoleti è poco! Ricordo ancora con terrore quando a 16 anni i miei mi portarono dal dietologo “per ingrassare” e quel sadico tirò fuori dalla sua valigia uno strumento di tortura chiamato plicometro (da me ribattezzato cicciometro) che altro non era se non una pinza camuffata da prodigioso attrezzo medico che serve per pizzicare strati più o meno spessi di carne in tutto il corpo per valutare quanto grasso e quanto muscolo ci sono in quella parte precisa e vi assicuro che se in totale avete solo 8 miseri chili di grasso sparsi qua e là non è assolutamente un’esperienza piacevole a cui andare incontro. Bilance basculanti, metri di plastica, altimetri e quant’altro li riserverei alla sala delle torture piuttosto che ad un ambulatorio medico, eppure ho scoperto con orrore che se ne fa largo uso anche oggi, e che questi strumenti non sono più appannaggio dei soli medici, ma fanno capolino anche negli studi dei miei colleghi. Di quella che io chiamo “vecchia scuola” salverei soltanto una cosa, il mitico diario alimentare, forse perché amo tutto quello che riguarda la scrittura e perché fin da piccola ho sempre sognato di essere una di quelle bambine che tengono un diario dei segreti e riescono ad avere la pazienza e la costanza di aggiornarlo quotidianamente. In realtà dopo le prime due o tre pagine ho sempre perso la voglia e ho preferito vivere le mie giornate e le mie emozioni piuttosto che passare il tempo ad imprimerle su un pezzo di carta con la speranza che, recuperandolo in un tempo futuro, potesse farmi rivivere la spensieratezza della mia gioventù. Il diario alimentare, invece, ha in sé tutto il fascino del diario dei segreti ma ha un tempo limitato che lo rende pratico e alla portata anche dello scrittore più pigro. Che cos’è e come è fatto un diario alimentare? Basta googlare queste due parole e ottenere una lista infinita di pagine da scaricare, tutte diverse fra loro ma con un comune scopo: quello di far confessare allo scrittore i propri peccati alimentari. Sembra dunque un innocente foglio su cui annotare scrupolosamente per qualche giorno tutto quello che si è mangiato ma in realtà è uno specchio che rivela molteplici aspetti della persona che lo compila. In 6 anni di attività devo dire la verità che non ho avuto occasione di proporlo tante volte perché non sempre è il caso di utilizzarlo ma, quando si è presentata l’occasione giusta, si è sempre rivelato efficace, soprattutto in quei casi in cui ci si confronta con il paziente “a distanza” o quando si ha il sospetto che non ce la stia raccontando proprio giusta! Non è sempre facile confessare a voce pigrizia e stravizi alimentari ad uno sconosciuto in camice bianco che ci ascolta e prende appunti ma è molto più facile metterlo nero su bianco su un foglio che, perlomeno, non aggrotta le sopracciglia quando scriviamo “merenda con 20 biscotti spalmati di nutella” (giuro che mi è capitato di leggerlo). Esistono tante tipologie di scrittori alimentari; ci sono i logorroici, quelli cioè che scrivono come fosse un esercizio liberatorio, le cui annotazioni della colazione sconfinano puntualmente in quelle del pranzo che a loro volta finiscono fra quelle della cena che, non trovando più spazio nel foglio del giorno, finiscono per invadere il giorno dopo creandomi non pochi problemi per stimare il quantitativo giornaliero di cibo. Ogni sostantivo si porta appresso tre o quattro aggettivi e non mancano mai le minuziose descrizioni degli orari, dei luoghi e delle persone con cui si è consumato quel pasto. Ci sono poi quelli che usano i diminutivi nella speranza di non apparire mangioni nella loro confessione così una volta mi sono ritrovata davanti ad un “piattino minuscolo di pastina” e quando ho chiesto spiegazioni alla scrittrice è poi venuto fuori che il piatto era un piatto normale ma per lei piccolo rispetto a quelli che vanno di moda ora, minuscolo si è rivelato essere di almeno 120 gr quindi molto più piccolo rispetto agli usuali 150 gr e la pastina altro non era che pasta corta (pennette) e non pasta lunga quindi pasta senza bisogno di diminutivo. Ci sono poi i senza speranza, come quella signora che in seguito alla mia raccomandazione di consumare cibi integrali, confessò nel suo diario alimentare di aver mangiato cereali integrali per la prima colazione ma, avendoli trovati tutti rotti dentro la scatola, credeva che non fossero più buoni, facendomi così capire che aveva registrato nella sua testa “integro” al posto di “integrale”. Strepitosa la categoria dei pentiti che affiancano commenti alle portate del tipo “giuro che non lo faccio più” o “non l’ho fatto apposta, avevo tanta fame” o dei più realistici “mi andava e ho ceduto ma non è più successo”. C’è la categoria degli esagerati, quelli cioè che nello stesso giorno consumano 5 banane oppure 7 pacchetti di crackers o addirittura 30 noci e c’è anche la categoria degli ermetici, quelli cioè che ti costringono a passare ore a decifrare le loro criptiche confessioni del tipo “ 30gr di bsc int sz zc “. Mesi fa ho partecipato ad uno studio di ricerca sulla celiachia e ho dovuto tenere un diario alimentare per tre giorni e ho scoperto, con mio stupore, di appartenere alla categoria dei logorroici e anche a quella dei perfezionisti perché per ogni cibo ho sempre precisato, oltre alla grammatura, anche il tipo di cottura, la marca e la certificazione biologica. Chissà quante risate si sarà fatto quello che ha letto le mie confessioni e magari anche a lui, dopo l’ennesima assurdità letta, sarà venuta in mente l’idea di scrivere una raccolta dal titolo “caro diario alimentare ti scrivo”, o forse, più semplicemente, leggendo il mio articolo, avrà finalmente capito che quello che all’apparenza sembra un codice fiscale, in realtà sono 30gr di biscotti integrali senza zucchero. Dott.ssa Ilaria Silvestrini Potete leggermi sul mio blog www.nutriamiamoci.blogspot.it , seguirmi su facebook alla paginahttps://www.facebook.com/ilaria.silvestrini.9 oppure scrivermi a ilaria.silvestrini@gmail.com o chiamarmi al 3406247764, ricevo su appuntamento ad Osimo (An) presso l’erboristeria Herbula, Piazza del Comune 20.]]>

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